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Cover for Tutto Insegna
In un boschetto di bambù, le vecchie foglie si ammucchiano attorno agli alberi, poi si decompongono e diventano concime. Eppure non ha affatto un bell’aspetto. Il Buddha ha insegnato a contemplare il corpo nel corpo. Cosa significa? Tutti conosciamo le parti del corpo, i capelli, le unghie, i denti e la pelle. Come si contempla dunque il corpo nel corpo? ‘Contemplare il corpo nel corpo’... Lasīt vairāk

In un boschetto di bambù, le vecchie foglie si ammucchiano attorno agli alberi, poi si decompongono e diventano concime. Eppure non ha affatto un bell’aspetto.

Il Buddha ha insegnato a contemplare il corpo nel corpo. Cosa significa? Tutti conosciamo le parti del corpo, i capelli, le unghie, i denti e la pelle. Come si contempla dunque il corpo nel corpo? ‘Contemplare il corpo nel corpo’ significa riconoscere tutte le sue parti come impermanenti, insoddisfacenti e prive di un sé. Non è necessario entrare nei dettagli e meditare sulle singole parti. È come avere della frutta in un cesto. Se abbiamo già contato i frutti, sappiamo cosa contiene il cesto, e quando ne abbiamo bisogno, possiamo prendere e portare via il cesto e con esso verranno anche tutti i frutti. Sappiamo che i frutti sono lì e non abbiamo bisogno di contarli di nuovo.

Šī grāmata ir Everything Is Teaching Us tulkojums
Cover for Una Pace Incrollabile
Il seguente discorso fu informalmente offerto dal Ven. Ajahn Chah a un monaco studioso, venuto a rendergli omaggio. La vera ragione per studiare il dhamma, gli insegnamenti del Buddha, è quella di trovare un modo per trascendere la sofferenza e realizzare la pace e la felicità. Sia che studiamo i fenomeni fisici o mentali, la mente (citta) o i fattori psicologici (cetasika), siamo sulla retta... Lasīt vairāk

Il seguente discorso fu informalmente offerto dal Ven. Ajahn Chah a un monaco studioso, venuto a rendergli omaggio.

La vera ragione per studiare il dhamma, gli insegnamenti del Buddha, è quella di trovare un modo per trascendere la sofferenza e realizzare la pace e la felicità. Sia che studiamo i fenomeni fisici o mentali, la mente (citta) o i fattori psicologici (cetasika), siamo sulla retta via solo quando poniamo la liberazione dalla sofferenza come il nostro scopo ultimo. La sofferenza esiste per sue precise cause e condizioni.

Cercate di capire che la mente, quando è tranquilla, si trova nel suo stato naturale, normale. Appena si muove, diventa condizionata (saṅkhāra). Quando la mente è attratta da qualcosa, diventa condizionata. Quando sorge l’avversione, diventa condizionata. Il desiderio di muoversi qua e là nasce dal condizionamento. Se la nostra consapevolezza non riesce a tenere il passo con queste proliferazioni mentali man mano che nascono, la mente si metterà a inseguirle e ne sarà condizionata. Ogni volta che la mente si muove, in quel momento preciso, diventa una realtà convenzionale.

Cover for Introduzione Ajahn Chah
Una sera nel nord-est della Thailandia La notte sta scendendo rapidamente. La foresta risuona dell’ondoso brusio di innumerevoli grilli e dell’inquietante e crescente gemito delle cicale tropicali. Poche stelle si intrufolano fiocamente tra le cime degli alberi. Nella crescente oscurità, un paio di lanterne a cherosene producono una pozza di caldo chiarore, illuminando l’area all’aperto sottostante una capanna issata su pali di legno. Sotto il... Lasīt vairāk

Una sera nel nord-est della Thailandia

La notte sta scendendo rapidamente. La foresta risuona dell’ondoso brusio di innumerevoli grilli e dell’inquietante e crescente gemito delle cicale tropicali. Poche stelle si intrufolano fiocamente tra le cime degli alberi. Nella crescente oscurità, un paio di lanterne a cherosene producono una pozza di caldo chiarore, illuminando l’area all’aperto sottostante una capanna issata su pali di legno. Sotto il bagliore, due dozzine di persone sono raccolte attorno ad un piccolo monaco ma di solida costituzione, che siede a gambe incrociate su una grande sedia di vimini. Una pace vibrante è nell’aria. Il venerabile Ajahn Chah sta insegnando.

Šī grāmata ir An Introduction to the Life and Teachings of Ajahn Chah tulkojums
Cover for Primi Passi In Buddhismo E Meditazione
Secondo l’accezione più vasta del termine, “meditare” significa dirigere ripetutamente l’attenzione su un’immagine, una parola o un tema allo scopo di calmare la mente e riflettere sul significato dell’oggetto prescelto. Nella pratica buddhista nota come “meditazione di consapevolezza” l’attenzione focalizzata ha anche un altro scopo: approfondire la comprensione della natura della mente. A tal fine la funzione dell’oggetto di meditazione è fornire un punto di... Lasīt vairāk

Secondo l’accezione più vasta del termine, “meditare” significa dirigere ripetutamente l’attenzione su un’immagine, una parola o un tema allo scopo di calmare la mente e riflettere sul significato dell’oggetto prescelto. Nella pratica buddhista nota come “meditazione di consapevolezza” l’attenzione focalizzata ha anche un altro scopo: approfondire la comprensione della natura della mente. A tal fine la funzione dell’oggetto di meditazione è fornire un punto di riferimento stabile che faciliti l’emersione di tendenze altrimenti celate dall’attività superficiale della mente.

Il Buddha esortava i suoi discepoli a prendere come oggetto di meditazione il proprio corpo e la propria mente. Un oggetto frequentemente utilizzato, ad esempio, è la sensazione associata all’inspirazione e all’espirazione nel corso del naturale processo respiratorio.

Sedersi in silenzio prestando attenzione al respiro conduce, col tempo, allo sviluppo di chiarezza e calma. In questo stato mentale è possibile discernere più chiaramente tensioni, aspettative e umori abituali, e scioglierli con l’esercizio di un’investigazione delicata e al tempo stesso penetrante.

Cover for Piccola Barca, Grande Montagna
AGLI INIZI DEGLI ANNI ’80 ero un giovane monaco che viveva e praticava al Wat Suan Mokkh, un monastero della foresta nel sud della Thailandia fondato da Ajahn Buddhadāsa, uno dei più grandi studiosi e insegnanti di meditazione thailandesi degli ultimi 50 anni. Ho un profondo apprezzamento nei confronti del lignaggio Theravāda di questo paese, per la sua totale fedeltà agli insegnamenti originali del Buddha,... Lasīt vairāk

AGLI INIZI DEGLI ANNI ’80 ero un giovane monaco che viveva e praticava al Wat Suan Mokkh, un monastero della foresta nel sud della Thailandia fondato da Ajahn Buddhadāsa, uno dei più grandi studiosi e insegnanti di meditazione thailandesi degli ultimi 50 anni. Ho un profondo apprezzamento nei confronti del lignaggio Theravāda di questo paese, per la sua totale fedeltà agli insegnamenti originali del Buddha, così come ci sono stati tramandati attraverso il Canone pāli.

Mi trovavo a Suan Mokkh da poco tempo e una mattina, mentre facevamo colazione nel refettorio all’aperto, mi sorpresi nel vedere nelle vicinanze, in cima a un piedistallo alto quasi due metri, un busto di Avalokiteshvāra, il dio Mahāyāna della compassione. Mi chiesi cosa ci facesse una divinità Mahāyāna proprio lì, in un monastero Theravāda. Le due tradizioni si sono separate nell’India del nord 2000 anni fa. In quel momento credevo, e mi sbagliavo, che non si fossero mai più parlate, come una coppia astiosa senza figli dopo il divorzio.

Šī grāmata ir Small Boat, Great Mountain tulkojums