La maggior parte delle istruzioni possono essere eseguite indifferentemente nella posizione seduta, camminando o stando fermi in piedi. Tuttavia, la consapevolezza del respiro (ānāpānasati) di cui si parla nei primi capitoli viene generalmente praticata nella posizione seduta, in quanto si giova dell’associazione con uno stato fisico di immobilità e calma. A tale scopo l’importante è sedersi tenendo la colonna vertebrale eretta ma non tesa, con il collo allineato alla colonna e la testa bilanciata in modo che non ciondoli in avanti. Molti trovano che la postura del loto (seduti a gambe incrociate su un cuscino o una stuoia con uno o due piedi sulla coscia opposta con la pianta rivolta in su) offre un equilibrio ideale fra stabilità e vigore – si intende dopo alcuni mesi di pratica. E’ bene allenarsi ad assumere questa posizione con gentilezza, un poco alla volta. Se risultasse troppo difficile, si può usare una sedia con lo schienale diritto. Dopo aver trovato una posizione equilibrata e stabile, rilassate le braccia e il volto, lasciando che le mani riposino in grembo una sull’altra. Chiudete gli occhi, rilassate la mente, e rivolgete l’attenzione all’oggetto di meditazione prescelto
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La maggior parte delle istruzioni possono essere eseguite indifferentemente nella posizione seduta, camminando o stando fermi in piedi. Tuttavia, la consapevolezza del respiro (ānāpānasati) di cui si parla nei primi capitoli viene generalmente praticata nella posizione seduta, in quanto si giova dell’associazione con uno stato fisico di immobilità e calma. A tale scopo l’importante è sedersi tenendo la colonna vertebrale eretta ma non tesa, con...
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